L’Unione Europea ha deciso che probabilmente sia arrivato il momento di prendere seriamente in considerazione il ruolo politico-economico dei Balcani. Se non è più un mistero ormai che nella regione la Turchia e la Cina hanno molto interesse, allo stesso momento però i paesi balcanici -Albania e Macedonia in primis – hanno un forte interesse per un’eventuale entrata nell’UE. Un argomento importante, senza ombra di dubbio, riguarda il Kosovo: il Paese infatti non è riconosciuto da 5 membri della comunità.

Ultimamente però, sembra che l’UE voglia accelerare questo processo e che la Serbia si unisca alle sanzioni ai danni della Russia. Su quest’ultima decisione, il primo ministro albanese Edi Rama ha difeso la Serbia, spiegando che quest’ultima si trova in una situazione particolare, visto che la Russia è il suo alleato storico.

Nella relazione sulla Serbia, gli eurodeputati però hanno continuato a esprimere il proprio rammarico per il fatto che il Paese “non si sia allineato alle sanzioni Ue”, invitando le autorità serbe a farlo “con urgenza”. Si esprime, inoltre, preoccupazione per la diffusione della disinformazione, esortando le autorità serbe e la Commissione Ue a contrastare la propaganda russa e altre minacce ibride nei Balcani occidentali. Quanto al processo di adesione della Serbia invece, l’Ue si è dimostrata molto dura: evidenzia infatti un forte mancanza di progressi, affermando invece persino un arretramento su questioni fondamentali per l’adesione all’Ue.

Questa linea politica sta giovando molto al Kosovo nella politica internazionale: gli eurodeputati hanno elogiato la stabilità politica e il forte impegno per il suo percorso europeo, ribadendo in maniera decisa non solo l’invito agli Stati membri dell’Ue a procedere con urgenza alla liberalizzazione dei visti per i cittadini del Kosovo, ma anche a un’elevata importanza di “raggiungere un accordo di normalizzazione globale e giuridicamente vincolante” nel quadro del dialogo tra Belgrado e Pristina.

Lo stesso Edi Rama durante la visita a Belgrado ha sollecitato Zelensky a un riconoscimento del Kosovo, visto che quest’ultimo sta sostenendo fortemente l’Ucraina nel conflitto. È forse la volta buona che si vedrà una normalizzazione dei rapporti Belgrado-Pristina e un futuro allargamento dell’Ue nei Balcani? La strada che l’Ue ha deciso di percorre questi giorni ci fa ben sperare in un risultato positivo.