L’uccisione di Rocco Chinnici

Da sempre impegnato nella lotta contro Cosa Nostra, Rocco Chinnici fu uno dei tanti magistrati che, come Giorgio Terranova, Piersanti Mattarella e Antonino Caponnetto, è stato dimenticato. Il suo cognome e la sua continua battaglia insieme ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino fecero così tanto scalpore da farlo uccidere da Cosa Nostra in quella giornata rovente del 29 luglio 1983 in via Pipitone Federico nella città di Palermo. Ma perché la mafia siciliana aveva così tanta paura? Perché decise di uccidere proprio Rocco Chinnici?

Già da tempo, le indagini del giudice istruttore erano volte a smascherare quella che era la macchia che inglobava da anni la città di Palermo e a seguito degli omicidi del magistrato Cesare Terranova, del procuratore Gaetano Costa e del capitano dei carabinieri Emanuele Basile, prese una decisione: quella definitiva, quella che avrebbe cambiato per sempre le sorti di un’intera regione da tempo vittima del sangue di quegli innocenti che hanno fatto della lotta alla mafia, il proprio obiettivo.

Il pool antimafia

Chinnici ebbe l’idea di istituire una struttura collaborativa fra i magistrati dell’Ufficio, più comunemente nota come “pool antimafia” insieme ai magistrati Antonino Caponnetto, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e i commissari di Polizia Giuseppe Montana e Ninni Cassarà. Tra le inchieste più clamorose del giudice istruttore ricordiamo quelle riguardanti i “delitti politici” del segretario provinciale della DC Michele Reina, del Presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella, del segretario regionale del PCI Pio La Torre e del Prefetto di Palermo Carlo Alberto dalla Chiesa.

Il ricordo di Rocco Chinnici

“Sono i giovani che dovranno prendere domani in pugno le sorti della società, ed è quindi giusto che abbiano le idee chiare”.
Disse Rocco Chinnici durante in una nota intervista a I Siciliani di Pippo Fava.
Ed è nostro dovere più che mai rappresentare e onorare le gesta di un uomo che fece della giustizia e della legalità, il peggior incubo per Cosa Nostra.
Perché uomini come Chinnici rappresentano la nostra Patria: l’idea di una Patria che ha il dovere di essere difesa ed elogiata a qualunque costo.
Perché il sacrificio di Rocco Chinnici deve essere d’esempio per ogni singolo uomo, che ogni giorno lotta a testa alta per un’Italia migliore.

Immagine di copertina da Associazione Nazionale Magistrati