Silvio Berlusconi, ex Presidente del Consiglio, imprenditore di indubbio successo sia in campo economico che sportivo, è stato una figura controversa che ha dominato la scena politica italiana per decenni.

Dal suo decesso avvenuto ieri abbiamo assistito alla ricostruzione delle sue vicende personali, con un’esaltazione totale dei suoi successi, ma parafrasando una celebre battuta cinematografica: “La più grande menzogna di questo paese è pensare che il potere possa essere innocente.”

Sebbene infatti Berlusconi sia stato in grado di raggiungere quasi ogni traguardo che si sia posto davanti, la sua vita è stata segnata da una serie di aspetti oscuri che hanno gettato più di un’ombra sulla sua carriera.

Per onestà intellettuale e verità storica, pur nel necessario rispetto nei confronti dei morti, è giusto e doveroso quindi parlare anche delle ombre del Presidente.

Alcuni degli aspetti oscuri che ha segnato la vita di Berlusconi sono stati i numerosi scandali sessuali che lo hanno coinvolto. È stato accusato di frequentare feste scandalose, organizzate nella sua residenza di Villa Certosa, in Sardegna, che coinvolgevano donne giovani e spesso minorenni. Nel 2013, è stato condannato per prostituzione minorile e abuso di potere, anche se la sentenza è stata successivamente annullata.

Accanto agli scandali sessuali, Berlusconi è stato coinvolto in accuse di corruzione e abuso di potere. Nel 2012, è stato condannato per frode fiscale, relativa all’acquisizione dei diritti televisivi per il suo gruppo Mediaset.

È stato anche accusato di aver corrotto giudici e politici, sebbene molte di queste accuse non abbiano portato a condanne definitive.

Un altro aspetto controverso della vita di Berlusconi è stato il suo controllo dei media italiani. Attraverso il suo gruppo Mediaset, possedeva diverse reti televisive e giornali, conferendogli un’enorme influenza sulla formazione dell’opinione pubblica. Ciò ha sollevato preoccupazioni riguardo alla libertà di stampa e al conflitto di interessi, poiché Berlusconi era sia il primo ministro che il proprietario di una vasta rete mediatica.

Il caso più eclatante potrebbe essere considerato il cosiddetto Editto Bulgaro, grazie al quale Berlusconi avviò il processo che portò alla cacciata di Enzo Biagi, Daniele Luttazzi e Michele Santoro dalla Rai.

Nonostante il suo lungo periodo al potere, la carriera politica di Berlusconi è stata segnata da una grave mancanza di riforme strutturali significative. Non è riuscito a risolvere i problemi fondamentali dell’economia italiana, come l’eccessiva burocrazia e la mancanza di competitività. Le sue politiche sono state spesso incentrate su provvedimenti a breve termine, anziché affrontare le sfide strutturali a lungo termine del paese.

In compenso realizzò decine di leggi ad personam. Elencarle tutte sarebbe superfluo, ma possiamo citare la “Depenalizzazione del falso in bilancio”, il “lodo schifani”, il “condono fiscale del 2002”, la “Legge ex Cirielli”, la “Legge Gasparri”, il “Lodo Alfano” e il “legittimo Impedimento”. Tutte leggi che di fatto gli impedirono di minare i suoi possedimenti e la libertà della sua persona.

Andando ancora più a fondo, il nome di Berlusconi fu ritrovato tra gli iscritti della P2 di Licio Gelli, tessera 1816. Continuando a scavare, si finisce per arrivare fino all’aspetto più oscuro della sua carriera: i legami con Cosa Nostra.

Tessera della P2 di Silvio Berlusconi

Durante la sua carriera politica, Berlusconi è stato oggetto di diverse indagini riguardanti presunti legami con la mafia italiana. Nel 1994, un anno dopo essere entrato in politica, Berlusconi ha formato il suo partito, Forza Italia, che ha vinto le elezioni politiche di quell’anno. Tuttavia, già allora si diffusero voci sulla possibile interferenza della mafia nell’ascesa politica di Berlusconi.

Le accuse più significative riguardavano i presunti legami con Cosa Nostra, la potente organizzazione criminale siciliana.

Nel 2003, è stata aperta un’inchiesta che ha portato all’arresto di Marcello Dell’Utri, un uomo di fiducia di Berlusconi e membro del suo partito. Dell’Utri è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, con l’accusa di aver mediato tra Berlusconi e Cosa Nostra negli anni ’70 e ’80.

Nella sentenza definitiva contro Dell’Utri, infatti, condannandolo per associazione mafiosa, la Cassazione appurò l’esistenza di un accordo economico tra Cosa Nostra e Berlusconi

Le accuse di legami tra Berlusconi e la mafia hanno acceso un feroce dibattito politico in Italia. I sostenitori di Berlusconi sostengono che le accuse siano state strumentalizzate dai suoi avversari politici per screditarlo e che Berlusconi sia stato vittima di una caccia alle streghe da parte dei magistrati, i quali avrebbero abusato del loro potere per danneggiare la sua immagine e la sua carriera politica.

D’altra parte, i critici di Berlusconi sottolineano che le accuse sono state basate su prove concrete e testimonianze credibili e che Berlusconi abbia sfruttato le sue connessioni politiche ed economiche per ottenere favori e protezione dalla mafia.

Che Berlusconi abbia segnato la storia recente di questo paese è un dato certo e incontestabile, che lo abbia segnato in positivo decisamente meno. Tutti gli uomini di potere portano con loro segreti e ombre, sta a noi rispettare i morti ma non dimenticare le loro azioni.