Scontro armato tra Taiwan e Cina

La presidente di Taipei, Tsai Ing-wen, aprendo il discorso per i 111 anni della fondazione della Repubblica di Cina, ha delineato un quadro nel quale si impegna a rafforzare le difese dell’isola. Allo stesso tempo ha sottolineato che lo scontro va evitato. “Dobbiamo difendere la nostra sovranità nazionale e il nostro modo di vivere libero e democratico. Su questo punto, non abbiamo spazio per compromessi”. Lo scontro armato tra Taiwan e Cina, di cui Tsai parla, “non è assolutamente un’opzione per le nostre due parti” e “non ci sono margini di compromesso su libertà e democrazia”.

Il messaggio della presidente di Taipei

La leader democratica ribadisce il concetto di poter dialogare con Pechino, dunque di dare la propria disponibilità. Non si impegna solo a difendere fortemente l’isola stessa. Precisa che “solo rispettando l’impegno del popolo taiwanese nei confronti della nostra sovranità, democrazia e libertà, può esserci una base per riprendere un’interazione costruttiva attraverso lo Stretto di Taiwan”.

XX Congresso del Partito Comunista Cinese

Si tratta di un messaggio alla leadership di Pechino, a pochi giorni prima dell’inizio del XX Congresso del Partito Comunista Cinese. L’argomento “dell’isola ribelle” sarà uno dei focus principali che verranno affrontati e trattati. In questi giorni di preparazione, il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping e i suoi compagni si stanno comportando con discrezione, tenendo un basso profilo in merito alla situazione taiwanese. Xi vorrebbe affermare l’inevitabilità della riunificazione dell’isola nella Repubblica Popolare, mentre la presidente di Taipei è fortemente contraria a ciò, ribadendo nuovamente che non accetterà questa sorte.

Strascichi della visita di Nancy Pelosi

Tsai Ing-wen, dopo la visita a Taipei della speaker della Camera americana Nancy Pelosi, ha subito avvisato Pechino che l’isola non avrebbe mai rinunciato al suo stile di vita democratico. Tensioni militari che hanno sollecitato preoccupazioni agli Stati Uniti, soprattutto per quanto riguarda la produzione di chip a Taiwan. Nel suo discorso, inoltre, la presidente ha fatto parallelismi con la vicenda ucraina, facendo un paragone dell’aggressione di Mosca con l’obiettivo di Pechino di prendere il controllo di Taiwan, una parte inviolabile del suo territorio da riunificare anche con la forza.

“Non possiamo assolutamente ignorare la sfida che queste espansioni militari pongano all’ordine mondiale e libero. La distruzione di democrazia e libertà di Taiwan sarebbe una grave sconfitta per le democrazie del mondo.”

Entrare a far parte della Cina non “è accettabile”. L’obiettivo è quello di “difendere la nostra sovranità nazionale e il nostro modo di vivere libero e democratico”. Tsai, rimarcando il ruolo strategico globale dell’isola nei semiconduttori e che tale settore non è a rischio, cita anche il cambiamento della postura di difesa. Questa è la cosiddetta “strategia a porcospino”, sotto consiglio degli Stati Uniti. “Stiamo aumentando la produzione di massa di missili di precisione e navi militari. Stiamo lavorando per acquisire varie armi di precisione piccole e mobili che ci aiuteranno a sviluppare capacità complete di guerra asimmetrica, assicurando che Taiwan sia completamente preparata a rispondere alle minacce militari esterne”.

Immagine di copertina da Opinio Juris