Contesto Geopolitico:

 

Moldavia e Valacchia, due regioni, che storicamente hanno condiviso molto, soprattutto la guerra nel corso dei secoli contro l’impero Ottomano, fin dall’inizio del XVIII secolo avanzarono l’idea di un’unione tra i due principati. L’idea, divenne, dopo la guerra di Crimea un argomento di grande dibattito politico, sia nei due Principati che a livello internazionale. La situazione europea di allora era favorevole: la sconfitta della Russia e l’egemonia politica della Francia fornirono un contesto favorevole alla realizzazione del progetto, a tal punto che Napoleone III, imperatore dei francesi, desiderava una roccaforte orientale favorevole alla sua politica, ovvero uno stato che fosse in grado di contrastare l’espansione russa e contribuisse, insieme all’Italia, a mettere in pericolo o addirittura a distrugere la monarchia austro-ungarica. Le visione geopolitiche di Napoleone III, non furono sbagliate, successivamente infatti la Romania riuscirà ad espandersi e a conquistare anche la Transilvania che faceva parte dell’impero Austro-ungherese ma era una regione con maggioranza rumena.

 

Alexandru Ioan Cuza, il Principe promotore:

 

Alexandru Ioan Cuza, aveva una grande notorietà in Moldavia soprattutto per il suo status e le sue idee liberali nelle varie rivoluzioni europee nel 1848. La sua posizione politica si solidificò ulteriormente durante il regno di Grigore Ghica, dove divenne ministro della guerra per la Moldavia, Cuza agì in maniera indipendente sotto garanzia delle grandi potenze europee nell’ambito della Guerra di Crimea ottenendo riconoscimenti da parte del principe di Moldavia. Cuza era un oratore decisamente talentuoso e fu tra i primi a promuovere l’unione di Valacchia e Moldavia, ciò lo portò ad essere eletto principe di Moldavia il 17 gennaio 1859 ed il 24 Gennaio 1859 venne eletto anche principe di Valacchia. Questa scelta portò a un’unione de facto dei due principati che successivamente diventerà de Jurie nel 1862. Nonostante i vari sfoeI di Cuza per rendere i due principati indipendenti dall’impero Ottomano, quest’ultima realizzazione avverra solamente nel 1881 con il Re Carlo I.

 

Un’unione spezzata:

 

Nel corso della storia, l’Unione ha avuto dei periodi molto favorevoli come la conquista della Transilvania e successivamente il Trattato di Trianion, il quale indebbolì molto l’Ungheria e portò la Romania alla sua massima estensione territoriale. L’espansione incorporò minoranze ostili che causarono crisi politiche. La nazione, nonostante avesse raggiunto un certo sviluppo, non fu in grado di affrontare coni suoi problemi legati all’arretratezza e alla povertà. Nel corso degli anni inoltre, la politica del paese, teoricamente democratica e parlamentare, che in realtà però dominata da una minoranza della classe media che controllava le elezioni, si spostò gradualmente verso l’autoritarismo e sfociò nella dittatura alla fine degli anni ’30.

Le cose successivente peggiorarono con la scelta di schierarsi con l’asse e il fallimento dell’operazione Barbarossa. Con la fine della 2a guerra mondiale, l’unione cesserà di esistere: la Moldavia verrà inglobata nell’Urss, mentre la Romania con un colpo di stato nel 1947 diventerà una repubblica socialista.

 

Unione possibile in futuro?

 

Si e spesso parlato di una possibile unione tra Romania e Moldavia dopo la caduta dei regimi comunisti; storicamente i rumeni sono sempre stati favorevoli mentre la maggioranza dei moldavi contraria. Le posizioni si sono però ribaltate per via della guerra in Ucraina: il consenso per l’unione in Moldavia è arrivato al 40%, mentre in Romania è calato a un 11% fortemente favorevole, mentre il 40% afferma che non è il momento. Questi sondaggi ci fanno capire che L’unione tra i due stati è ora vista piuttosto come un’opzione rischiosa, in un contesto geopolitico turbolento.