Il futuro del parlamentarismo

Quale sarà il futuro del parlamentarismo in Italia? Il sistema parlamentare italiano è una peculiare forma di governo che rappresenta un unicum in Europa e nel mondo ma parlarne unicamente al presente rischierebbe di farci perdere il nocciolo del problema. Stiamo cioè parlando di un sistema che vive più nelle pagine della Costituzione che nei palazzi di governo.

L’erosione dell’iniziativa legislativa

Infatti le prerogative che il Parlamento ha sempre avuto nell’ambito dell’iniziativa legislativa e nella fase costitutiva del procedimento che porta all’adozione dell’atto legislativo sono oggetto di un’erosione quasi trentennale.

La legge 400/1988 che disciplina l’attività del Governo e della Presidenza del Consiglio dei ministri ha dato senza dubbio il La a questo procedimento perché ha trasformato il Governo da organo di derivazione parlamentare, e quindi dipendente da esso, a vera e propria istituzione avente una propria dignitas amministrativa.

La decadenza del decisionismo parlamentare

La decadenza del decisionismo parlamentare è concausata anche da fenomeni che sfuggono il diritto puro: la crisi della democrazia rappresentativa e la scarsa preparazione dei parlamentari hanno lasciato un vuoto che è stato colmato dalla pubblica amministrazione facente capo ai Ministeri e alla Presidenza. In pratica le attività prima erano condotte dai parlamentari nella loro attività di rappresentazione del popolo ora sono svolte da altri organismi specializzati. Uno su tutti: il Comitato tecnico scientifico che tanto ha influito sulla legislazione anti-covid.

Un’altra causa che molti citano per spiegare questo fenomeno che mette in dubbio il futuro del parlamentarismo è che il bicameralismo perfetto costituisce un sistema troppo farraginoso nell’era della globalizzazione. Tale opinione si poggia su una discutibile equivalenza per cui il Parlamento, formato da tanti elementi con finalità e idee diverse, sarebbe inadatto ex se a prendere decisioni condivise quando queste richiedono agilità e prontezza.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e con il Presidente della Camera Roberto Fico, al Parlamento in seduta comune per la cerimonia di giuramento (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Poteri ancora rilevanti

Pertanto se è vero che il sistema parlamentare è in crisi, tuttavia il Parlamento è ancora depositario di rilevanti poteri solo che i suoi membri non sono in grado di utilizzarli pienamente. Per risolvere questa situazione è necessario, non potendo auspicare una evoluzione sociale e demografica in breve tempo, adeguare il nostro sistema costituzionale alla realtà fattuale.

Non è un caso se nell’ultima campagna elettorale i partiti che sono destinati a formare la maggioranza dopo la formazione delle due Camere hanno programmato una riforma costituzionale in senso semipresidenziale, avendo la Francia come modello.