Dal 2025 le grandi aziende europee

Avranno l’obbligo di pubblicare i dati riguardanti il loro impatto sociale e ambientale; un’iniziativa volta a contrastare il fenomeno del greenwashing, ma di cosa si tratta?

Che cosa è il Greenwashing

Il fenomeno del greenwashing, letteralmente “lavare di verde” si riferisce a tutte quelle strategie di comunicazione o marketing volte a presentare un prodotto o un servizio come ecosostenibile, anche quando non lo è, nascondendo l’impatto negativo.

 

Il motivo dietro queste strategie?

Benefici economici: infatti, diversi studi dimostrano che l’attenzione verso il rispetto dell’ambiente è ben vista dai consumatori, i quali associano i prodotti o servizi in questione con valori positivi, i quali vengono automaticamente allargati poi all’azienda stessa, aumentando così la propria fidelizzazione al brand.

 

Lunedì 28 novembre il Consiglio europeo ha approvato la direttiva “Corporate Sustainability Reporting” (CSRD), precedentemente approvata dal Parlamento EU lo scorso 10 novembre. Il fine è quello di aiutare gli investitori, le organizzazioni della società civile, i consumatori, i responsabili politici e altre parti interessate a valutare le prestazioni non finanziarie delle grandi imprese e le incoraggia a sviluppare un approccio responsabile al business.

 

Nello specifico la direttiva

  • estende il campo di applicazione a tutte le grandi imprese e a tutte le società quotate nei mercati regolamentati (ad eccezione delle microimprese quotate)
  • richiede la verifica (assicurazione) delle informazioni riportate
  • introduce requisiti di rendicontazione più dettagliati e un obbligo di rendicontazione secondo gli standard obbligatori di rendicontazione della sostenibilità dell’UE
  • richiede alle aziende di “taggare” digitalmente le informazioni segnalate, in modo che siano leggibili da una macchina e confluiscano nel punto di accesso unico europeo previsto nel piano d’azione dell’Unione dei mercati dei capitali

 La nuova direttiva CSRD sostituisce la precedente “Non-Financial Reporting Directive” la quale, con i nuovi criteri elencati, estende gli obblighi di trasparenza a 50mila aziende.

Nel 2021 solo 1 azienda su 3

Nel 2021 meno di un’azienda italiana su tre ha pubblicato un bilancio di sostenibilità; tuttavia, vediamo che le grandi società di consulenza stanno investendo molto sul settore della sostenibilità al fine di soddisfare le richieste dei propri clienti nel supporto della redazione di un bilancio sostenibile. Ciononostante, spesso i clienti in questione riguardano grandi enti pubblici i quali, sfortunatamente, non sempre compensano la mancanza di attenzione alla sostenibilità da parte del mondo privato.