Prossimamente il verdetto sulla sentenza

Nella serata di giovedì 1 dicembre l’Ufficio comunicazione e stampa della Corte Costituzionale ha diramato l’informazione circa il verdetto contenuto nella sentenza di prossima pubblicazione con cui la Consulta si è trovata a doversi esprimere circa la legittimità del decreto legge 44/2021 e successive modificazioni con cui l’allora Governo Draghi imponeva l’obbligo di vaccinazione anti COVID-19 a tutti gli ultracinquantenni e a talune categorie professionali(personale sanitario e scolastico), pena pesanti sanzioni tra cui la sospensione dal posto di lavoro e dello stipendio.

La corte si è pronunciata

In particolare, la Corte si è pronunciata sulle questioni di non manifesta infondatezza sollevate dai Tribunali di Brescia, Catania e Padova, dal Tar della Lombardia e dal Consiglio della giustizia amministrativa della Regione Sicilia. Circa la questione sull’impossibilità per gli esercenti professioni sanitarie non vaccinati di poter svolgere attività lavorativa, anche quando questa non implichi contatti col pubblico, la Corte ha optato per l’improcedibilità per ragioni processuali. Dovremo quindi aspettare il deposito delle motivazioni della sentenza per sapere quali sono i profili procedurali violati dal Tribunale.

La corte ha deciso che

La Corte ha invece ritenuto non irragionevole né sproporzionata la scelta del legislatore di imporre l’obbligo vaccinale nel periodo della pandemia, e ugualmente non fondate ha ritenuto le questioni sollevate in merito alle disposizioni che escludono la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro in favore del sanitario che non avesse adempiuto all’obbligo vaccinale.

La decisione è stata presa dopo una lunghissima camera di consiglio durata circa nove ore e dopo un’altrettanto lunga udienza pubblica, nella quale hanno parlato i ben quaranta avvocati in rappresentanza dei lavoratori ricorrenti.

Obbligo vaccinale non censurabile

La sentenza in questione non costituisce una sorpresa: essa si pone in continuità con la giurisprudenza del 2018, che aveva indicato le linee guida da seguire affinché un obbligo vaccinale non fosse censurabile costituzionalmente. Queste linee guida afferiscono alle caratteristiche stesse del vaccino: esso deve migliorare la salute tanto dell’individuo sottoposto a profilassi quanto di tutta la collettività; deve avere conseguenze “tollerabili”; deve essere previsto un equo indennizzo in caso di danno ulteriori e non prevedibili.