“Segui i soldi, lì troverai la mafia”.
Con quest’affermazione nasce il metodo che cambierà per sempre le sorti della lotta alla criminalità organizzata. Il metodo Falcone.
Giovanni Falcone è stato un magistrato italiano impegnato in prima linea nella lotta contro Cosa Nostra, insieme all’amico e magistrato Paolo Borsellino e ad altrettanti uomini di legge che hanno cambiato per sempre le sorti della nostra Nazione.

In cosa consiste il metodo Falcone?

Per anni, la città di Palermo è stata vittima di numerosi omicidi e attentati attribuibili a Cosa Nostra, ma che hanno portato gli imputati a essere giudicati “non colpevoli” per insufficienza di prove.
Nel 1982 il giudice Falcone e il suo collega Giuliano Turone presentarono alla Commissione per la riforma giudiziaria e l’amministrazione della giustizia una relazione intitolata “Tecniche di indagine in materia di mafia”.

“È il vero «tallone d’Achille» delle organizzazioni mafiose”, spiegava il giudice Falcone. Si riferiva al denaro.

“È costituito dalle tracce che lasciano dietro di sé i grandi movimenti di denaro connessi alle attività criminali più lucrose. Lo sviluppo di queste tracce, attraverso un’indagine patrimoniale che segua il flusso di denaro proveniente dai traffici illeciti, è quindi la strada maestra.
È l’aspetto decisamente da privilegiare nelle investigazioni in materia di mafia. Perché è quello che maggiormente consente agli inquirenti di costruire un reticolo di prove obiettive, documentali, univoche, insuscettibili di distorsioni e foriere di conferme e riscontri ai dati emergenti dall’attività probatoria di tipo tradizionale diretta all’immediato accertamento della consumazione dei delitti”.

Ad oggi, il “metodo Falcone” viene ancora utilizzato in tutto il mondo per contrastare la criminalità organizzata.

Ma è dovere di tutti far sì che quel metodo divenga la battaglia della nostra vita. Occorre dimostrare che uomini come Giovanni Falcone vivranno sempre finché le sue idee continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.

Immagine di copertina da WikiMafia