Se sei nato la pelle scura la tua vita vale di meno, anche se stai scappando dalla stessa guerra e stai patendo le stesse sofferenze dei civili bianchi. Da tre giorni, uomini, donne e bambini di colore sono bloccati sulla zona di confine.

Questo è il deplorevole trattamento riservato a circa cinquecento persone alla frontiera con la Polonia. Sono loro stessi a testimoniare la discriminazione subita con foto e video che in queste ore stanno rimbalzando sui social.

Un dramma che si aggiunge alla tragedia della guerra in corso.

Le forze dell’ordine ucraine hanno impedito loro fisicamente di salire sui treni della speranza organizzati per portare i civili in salvo. I testimoni hanno riferito di essere stati frustati e picchiati dalla polizia.

Sembra che chi è riuscito ad evadere i controlli e salire comunque sul treno in partenza per la Polonia sia stato “fisicamente buttato giù”, riferisce la testata britannica The Voice. Tra le persone intrappolate in Ucraina la maggior parte sono studenti di medicina provenienti dalla Nigeria.

La notizia è stata confermata dalla giornalista Stephanie Hegarty, corrispondente della BBC. Le guardie hanno rimandato indietro le persone che cercavano di attraversare la frontiera dicendo loro che gli ucraini hanno la precedenza. “Prima gli ucraini”, una frase che rievoca un nazionalismo strisciante.

Questa presa di posizione segregazionista è stata giustificata facendo ricadere la colpa sulla politica Paese di destinazione, la Polonia. Ma la polizia polacca, interpellata dalla giornalista britannica, ha risposto che le autorità “stanno permettendo a chiunque provenga dall’Ucraina di entrare in Polonia”.

Anche gli indiani in fuga hanno subito simili discriminazioni. Secondo le testimonianze raccolte da The Times of India le guardie di frontiera “stavano lasciando passare solo cittadini russi, polacchi e ucraini attraverso il confine” mentre agli indiani è stato imposto il pagamento di “tangenti di 200 dollari”.

Dopo essere stati costretti a spostarsi a piedi, i profughi indiani sono stati respinti con queste parole: “Se il tuo Governo non aiuta noi, perché dovremmo aiutare te?”. I cittadini indiani hanno implorato alle autorità del proprio Paese di intervenire per risolvere la situazione.

Fonte foto: https://cdn.wionews.com/sites/default/files/2022/03/02/244534-gallery-6.jpg