Il XX Congresso Nazionale del PCC

Chiuse le celebrazioni per l’anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, il 16 ottobre si sono tenuti i lavori del XX Congresso Nazionale del PCC nella Grande Sala del Popolo. Terminerà il 22 ottobre. Si tratta dell’evento politico ed istituzionale più importante degli ultimi cinque anni. 2296 delegati sono arrivati a Pechino con il compito di eleggere i membri del Comitato centrale del PCC. A loro volta, questi eleggeranno i componenti dell’Ufficio Politico, ovvero il Politburo, del suo Comitato permanente ed infine il Segretario Generale del PCC.

Il terzo mandato di Xi

Dunque, la Cina si prepara a celebrare questo nuovo Congresso che proporrà piani di sviluppo per il futuro del Paese e consoliderà, ulteriormente, in base ad ogni aspettativa, il ruolo di Xi Jinping. Per il Presidente cinese è atteso il terzo, inedito, rinnovo del mandato, nel corso del quale si ripromette di farne “una potenza di primo piano nel mondo”, al vertice del partito. Aprendo il suo discorso, il presidente della Repubblica Popolare Cinese si è concentrato sulla questione di Taiwan, affermando che la riunificazione “della patria ci sarà e sarà sicuramente realizzata”, aggiungendo inoltre di “aver dimostrato grande capacità contro l’indipendenza di Taiwan”.

Il diritto alla forza

Xi ribadisce il concetto di volere una riunificazione pacifica con la massima sincerità e i migliori sforzi, ma allo stesso tempo sottolinea che “non rinunceranno mai al diritto di usare la forza se necessario per arrivare alla riunificazione. Tutte le opzioni restano aperte”. La risposta di Taipei, senza alcun dubbio, in merito alla questione: “Taiwan non accetterà nessun compromesso sulle questioni di sovranità e sulla democrazia e ribadisce che il confronto militare con la Cina non può essere un’opzione percorribile”.

La risposta di Taipei

Il portavoce della leader democratica Tsai Ing-wen ha riportato che “Taipei ha chiaramente respinto fermamente il modello ‘un Paese, due sistemi’”. “È il consenso del popolo di Taiwan che la sovranità territoriale, la democrazia e la libertà non possono essere compromesse”, ha proseguito in tal modo il portavoce, “e il confronto militare non deve essere un’opzione per i due lati dello stretto”. Termina il discorso affermando che “Taipei rimane disponibile a trovare, con Pechino, un metodo reciprocamente accettabile per mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan”.

La politica zero-covid

Non manca, certamente, la questione relativa alla politica Zero-Covid, che il presidente stesso difende. In tal modo ha espresso la sua opzione: “Abbiamo protetto la vita delle persone. La Cina ha ottenuto significativi risultati positivi nel coordinare la prevenzione e il controllo delle epidemie con lo sviluppo economico e sociale. Abbiamo messo al primo posto le persone e le loro vite, lanciando una ‘guerra del popolo’ contro il virus”.

Hong Kong

Un altro punto sul quale si è soffermato Xi Jinping è stato in merito alla situazione di Hong Kong. Ha ribadito come nella regione amministrativa speciale della Cina sia stato “ristabilito l’ordine”, grazie “alla concretizzazione del principio di governo da parte dei patrioti”. Ha difeso le azioni di Hong Kong: “Il modello ‘un Paese, due sistemi’ si è dimostrato il miglior meccanismo istituzionale per Hong Kong e Macao e deve essere rispettato a lungo termine”, così si è espresso Xi. Il presidente cinese ha chiuso il suo discorso al Congresso facendo un appello all’unità: “Manteniamo la ferma fiducia, restiamo uniti come una sola persona e andiamo avanti con determinazione”, ribadendo ancor una volta il concetto dell’unità, di estrema importanza per “costruire un Paese socialista e moderno in tutti gli aspetti e far avanzare il ringiovanimento nazionale su tutti i fronti”.

fonte: https://www.google.com/amp/s/www.agi.it/estero/news/2022-10-16/cina-numeri-e-obiettivi-xx-congresso-pcc-18456934/amp