Per l’Italia tutto secondo i piani quando, la notte del 12 settembre, il minisatellite LICIACube dell’Agenzia Spaziale Italiana è stato rilasciato dalla sonda NASA DART, dando il via alla fase finale di questa fondamentale missione.

Missione DART

Il distacco dalla sonda DART è avvenuto senza alcun tipo di problema permettendo alla sonda dalla NASA di riprendere il suo aspetto pre-rilascio per poter così proseguire la sua crociera che lo condurrà al momento dell’impatto con l’asteroide Dimorphos nella notte tra il 26 e il 27 settembre.

La fase di Commissioning

Nelle ore successive al distacco il team di Argotec, dell’Università di Bologna, i responsabili della navigazione di LICIACube e dell’ASI, col il supporto del Deep Space Network (la rete di antenne NASA che monitora le missioni interplanetarie), hanno lavorato per rendere pienamente attivi tutti i canali di comunicazione tra il satellite e i vari centri di controllo.

La fase di Commissioning è infatti in corso e nelle sue fasi finali mentre i vari team sono concentrati nella fase di LEOP (Launch and Early Orbit Phase).

La fase cruciale dell’operazione

La missione è ora quindi nella sua fase cruciale con le varie operazioni di calibrazione in volo e di navigazione verso la traiettoria di avvicinamento ottimale da cui poter monitorare in sicurezza l’impatto della sonda Dart con Dimorphos e soprattutto le sue fasi successive, in primis la generazione del getto di materiali espulsi dalla superficie.

David Avino, CEO di Argotec ha dichiarato: “Siamo estremamente orgogliosi dell’esito di queste operazioni […]. Abbiamo avuto conferma dell’affidabilità del satellite e dei nostri processi, i quali sono stati in grado di governare una missione così difficile, una prima volta al mondo. E, a proposito di primati, da questo momento il LICIACube è ufficialmente l’oggetto italiano ad operare più lontano nello spazio.

Anche Giorgio Saccoccia, presidente dell’ASI ha espresso la sua gioia per l’esito delle operazioni del LICIACube: “Siamo appena all’inizio, ma possiamo sottolineare che l’Italia, primo paese in Europa, ha adesso un cubesat nello spazio profondo. […] Aspettiamo ora l’evento cruciale che ci aiuterà a compire i prossimi passi tecnologici nel campo della difesa planetaria.”