La controffensiva di settembre
Sono oramai diverse settimane che l’esercito russo stava ammassando truppe e materiali nella parte nord del Donbass. Questi uomini e materiali avrebbero dovuto formare la Terza Armata Russa. Nelle intenzioni degli alti vertici militari del Cremlino, questa armata, unitamente alle pressioni a livello politico che vengono esercitate contro l’Occidente, avrebbe dovuto permettere alla Russia di porre la parola fine a quella che loro definiscono “operazione militare speciale”, o quanto mento, far pendere decisamente in loro favore l’ago della bilancia. L’esercito ucraino non era d’accordo. Così è iniziata la controffensiva di settembre.
L’attacco ucraino
Il 4 di settembre, le forze ucraine hanno sferrato una controffensiva nella parte sud del fronte, diretta verso la città di Cherson. Le forze armate russe hanno prontamente risposto a questa sortita ucraina facendo affluire rinforzi per consolidare il fronte e sorreggere l’urto delle truppe avversarie. Questo era esattamente ciò che gli ucraini volevano. In classico stile Sun Tzu “combatti il nemico dove non è” o per dirla in termini russi “Maskirovka”, quella che gli ucraini hanno messo in campo nel sud, non era una massiccia avanzata, quanto piuttosto, una manovra diversiva che è riuscita ad ingannare i russi. Il vero obiettivo ucraino, di fatto, è il Donbass, dove le forze ucraine hanno dispiegato le loro vede potenzialità, mettendo in seria difficoltà le forze russe, costrette ad una precipitosa ritirata. La direttrice dell’offensiva ucraina, penetrata oramai di circa 30/50 km nella regione del Donbass, sembra essere diretta verso la città di Kupiansk.
La reazione russa
Per quanto riguarda la Terza Armata Russa, prima citata, è stata forzata ad un dispiegamento volto a coprire le falle create dagli ucraini nella linea difensiva russa. Questo dispiegamento anticipato costringe l’armata a operare con meno del 100% dei suoi effettivi e delle sue capacità. Le falle che l’armata proverà a tappare sono quelle apertesi nel fronte nord, lasciato sguarnito dai russi caduti nella tattica ucraina e difeso, da parte russa, da unità della guardia nazionale sottorganico e volontari delle repubbliche separatiste. Queste unità stanno effettuando una precipitosa ritirata della quale non si può prevedere esattamente la linea d’arresto.
La situazione sul campo
Si attende l’evolversi della situazione sul campo, che per il momento vede le forze meccanizzate e blindate ucraine aprirsi la strada nelle linee russe. I russi accortisi della strategia ucraina provano a ricompattare le forze in ritirata e i rinforzi in arrivo per provare a fermare l’avanzata nemica. In diversi punti, sia sul fronte nord che sud, i soldati russi corrono il rischio di rimanere accerchiati dalle forze ucraine in avanzata.