Dopo lo psicodramma messo in scena dal parlamento italiana e concluso con il Mattarella Bis, sotto sotto, speravamo tutti di non dover più assistere a scempi politici di tale portata, almeno per qualche tempo.
La nostra classe politica però, evidentemente, non deve essere stata avvertita di questa nostra speranza, e così, dopo una crisi di governo in piena pandemia, ha rilanciato con una nuova crisi di governo, sempre in pandemia ma con in più una piccolissima crisi internazionale, umanitaria e militare in Ucraina.
“Non sono possibili pause, vanno affrontate le difficoltà economiche, sono molti adempimenti da chiudere nell’interesse dell’Italia”. Queste le dichiarazioni di Mattarella, l’unico che forse ha ancora a mente quale sia l’obiettivo preposto alla politica, dalle quali emerge preoccupazione per i prossimi mesi.
Le rassicurazioni arrivate da Montecitorio e dallo stesso Draghi che ha dichiarato “Fino all’insediamento del nuovo esecutivo, bisognerà andare avanti con la stessa determinazione e favorire il governò che verrà”, non sono bastate a contenere le conseguenze della caduta del governo.
L’aumento della benzina già dal prossimo agosto, passando per quelli di luce e gas questo autunno oppure l’addio alla proroga del bonus 200, al taglio del cuneo fiscale o a quello dell’Iva sui beni di consumo; questi e altri i decreti-legge e le riforme che rischieranno di cadere nel dimenticatoio vista la fine del Governo Draghi.
Si perché se nelle parole tutti si sono espressi favorevolmente nel continuare a lavorare fino alle prossime elezioni, che dovrebbero avvenire il 25 settembre, nei fatti si respira già aria di campagna elettorale e cosa comporterà questo per i cittadini lo sappiamo tutti.
Le prossime settimane saranno caratterizzate dalla campagna elettorale frenetica di fratelli d’Italia e del centro destra in generale che cercherà di concretizzare i dati dei sondaggi che da mesi vedono il partito della Meloni in prima posizione, mentre i 5 stelle, gli ex 5 stelle e il partito democratico, insieme a pochi altri, si troveranno a dover cercare di limitare l’espansionismo delle destre.
Il risultato del referendum sul taglio dei parlamentari sicuramente inciderà sulla aggressività di questa campagna, e come al solito la speranza dei cittadini rimarrà comunque quella di vedere i propri interessi tutelati anziché vederli usati nella propaganda…
…sarà l’ennesima speranza tradita?