Il marchio Alitalia va a Ita per 90 milioni di euro dopo che si è conclusa la procedura di offerta pubblica avente per oggetto il marchio Alitalia Spa e il dominio internet della compagnia. Sul filo di lana si chiude quindi la vicenda dello storico brand della ex compagnia di bandiera e Ita potrà apporlo sui suoi aerei che decolleranno ufficialmente da venerdì 15. La cifra è assai lontana dai 290 milioni di euro della base d’asta, gara andata deserta. Tra gli obiettivi a cui punta la nuova compagnia aerea, spicca la pretesa di mirare ad essere la compagnia aerea più verde in Europa: “Mi impegno a far sì che entro il 2025 Ita sia la compagnia aerea non low cost più ecologica d’Europa, e questo grazie agli accordi con Airbus per la fornitura di aerei di ultima generazione”, ha detto Altavilla, ma il presidente si impegna anche “affinché Ita metta davvero il cliente al centro della politica commerciale” e che “rispetti i canoni di corretta gestazione economica”. La partenza intanto è segnata dalle proteste di lavoratrici e lavoratori. Ita è decollato ufficialmente alle 6.20 col volo Milano Linate-Bari, avrà una flotta di 52 aerei e una forza lavoro di 2.800 persone, contro i 10.500 dipendenti della vecchia Alitalia. E proprio su questi numeri si è consumato uno scontro tra l’azienda e i sindacati con scioperi, proteste e manifestazioni di piazza. Ieri è stato l’ultimo giorno operativo di Alitalia col volo d’addio previsto alle 22:05 da Cagliari con destinazione Roma (partito in ritardo). Oltre 400 dipendenti, molti in divisa, hanno mostrato t-shirt e cartelli con loghi e simboli di Alitalia o slogan come “Insorgiamo” e “Resistenza”. Tra i lavoratori, dopo gli interventi dei sindacalisti, si sono susseguiti capannelli di “congedo”, foto ricordo di gruppo di piloti ed assistenti di volo. E la mobilitazione proseguirà anche durante il fine settimana, in particolare nella giornata di oggi nella quale decolleranno gli aerei di Ita dalle 10 alle 18. Le sigle sindacali chiedono, in particolare, “garanzie” sui rami handling e manutenzione, “garanzie sull’assunzione” dei lavoratori Alitalia da parte di Ita, la “cancellazione del regolamento aziendale” con applicazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro. “Inizia una due giorni di ulteriore mobilitazione, nel giorno che segna la fine di una compagnia che ha portato benessere al Paese. È una giornata che non vuole essere un funerale ma è l’inizio di una resistenza”, afferma l’Usb. “C’è la voglia di lanciare oggi e domani un messaggio forte: non ci rassegniamo ed Ita non può essere il futuro del trasporto aereo in Italia. Ottomila persone non sanno quale sarà il futuro”, sottolinea il sindacato di base. E la Uiltrasporti aggiunge: “La data di oggi passerà nella storia, perché è l’ultimo giorno di volo di Alitalia, noi avremmo voluto che ciò avvenisse per la rinascita di una compagnia di bandiera vera, seria, al servizio del Paese, della mobilità dei cittadini all’interno e verso il mondo, per questo obiettivo abbiamo lavorato e continueremo a lavorare”. Quindi “per noi oggi non è la fine di Alitalia ma è l’inizio della battaglia affinché Ita diventi veramente la nuova compagnia di bandiera”.