Si sente spesso parlare in questo periodo di inflazione e di come il potere di acquisto di molte persone stia diminuendo a causa di questo fenomeno. Ma cosa si intende esattamente per inflazione? L’inflazione è un aumento generalizzato dei prezzi, quindi è un indicatore di quanto i prezzi salgano “in media” nel corso del tempo. Questo è importante per definire il valore della moneta e quindi il potere d’acquisto da parte dei cittadini. Se c’è una forte inflazione significa che un individuo, con la stessa quantità di soldi, può comprare meno cose rispetto a un periodo precedente preso in considerazione.

Per effettuare il calcolo, sono due le misure governative adottate: l’indice dei prezzi al consumo (CPI), che misura quanto pagano i consumatori per un paniere di beni e servizi basata sulle spese principali delle famiglie; l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE) riflette, dall’altro lato, i prezzi di beni e servizi venduti dalle aziende. Un tasso di inflazione moderato è accettabile per tutti, infatti le banche centrali che si occupano dell’emissione di moneta in Europa e negli USA, la BCE e la FED, hanno come obiettivo di mantenere un tasso del 2% annuo.

Il tasso d’inflazione registrato ad oggi in Italia è di circa 6,9%, a fronte di una media europea del 6,4% secondo varie stime. Nell’ultimo ventennio non sono mai stati raggiunti dei numeri così alti riguardanti l’inflazione. Ma quali sono i fattori che contribuiscono alla sua crescita? Sicuramente le tensioni internazionali dovute alla guerra in Ucraina incidono, e non poco, a causa dei conseguenti rincari delle bollette di luce e gas, dei prezzi della benzina e anche dei settori alimentari. La crisi energetica sta quindi causando una reazione a catena sull’economia globale.

Un altro fattore che incide sicuramente sull’aumento dell’inflazione è la ripartenza dell’economia post Covid19, in quanto, a causa di una chiusura delle attività commerciali per la pandemia, queste sono state aiutate grazie all’emissione di moneta, con una conseguente eccessiva liquidità sul mercato. Questa situazione di forte instabilità economica è molto pericolosa e perché porta ad un impoverimento generale dei cittadini, di fronte ad un’immobilità salariale e alla forte ripercussione dell’aumento dei prezzi sulle famiglie a basso reddito, che dispongono di risparmi e risorse più limitati.