Il parlamentarismo italiano

Il Governo parlamentare o Parlamentarismo italiano è la forma di governo che sussiste nel nostro Paese a partire dall’entrata in vigore della Costituzione repubblicana il 1 gennaio 1948.

Lo Statuto Albertino

Già ai tempi del Regno d’Italia tuttavia, vigente lo Statuto Albertino, si era sviluppata una forma di governo che prevedeva la partecipazione del Parlamento alla determinazione dell’indirizzo politico, che pur costituiva appannaggio della Corona. In base al combinato disposto degli art. 5-65 Statuto, infatti, questa governava per mezzo di un proprio gabinetto di Ministri non legati da alcun vincolo della fiducia con le due Camere. 

Un nuovo dualismo

Questo dualismo Corona-Parlamento finisce già nell’ultimo decennio del XIX secolo, per essere sostituito da quello Governo-Parlamento. Questo dualismo vede il Re posto in posizione sempre meno decisoria e più ratificante, in quanto sostituito nelle sue funzioni di indirizzo politico dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Costui, da emanazione della Corona, diventa soggetto distinto con propri poteri e proprie prerogative. In questa fase nasce il concetto di “fiducia parlamentare”: per esercitare la funzione esecutiva il governo è ora tenuto a ricevere, oltre a quella del Re che lo nomina, anche l’approvazione delle Camere. Senza questa, non potrebbe efficacemente esercitare il suo ruolo. 

La “Crisi di fine secolo”

Il momento di maggior contrasto si ha con la c.d. “Crisi di fine secolo”, quando tra il 1898 e il 1900 l’Italia conosce tre Governi nominati dalla Corona, presieduti da militari fedeli alla Corona, che governano per decreto senza l’approvazione del Parlamento, che anzi conosce numerosi scioglimenti anticipati da parte del Re Umberto I.

L’avvento del Fascismo

Con l’avvento del Fascismo e delle riforme autoritarie poste in essere da Benito Mussolini il Presidente del Consiglio diventa il vertice istituzionale del Paese in senso sostanziale ed il Re viene relegato in una posizione di parità solo formale, pur restando al comando delle Forze Armate. Contemporaneamente il Parlamento di eletti viene sostituto da una Camera composta da membri nominati del Partito fascista e le libertà civili vengono gravemente limitate e soppresse.

Lo sviluppo del Parlamentarismo italiano nel periodo monarchico si distingue quindi per il suo andare oltre il testo dello Statuto, che idealmente si ispirava alle monarchie costituzionali europee e riservava alla Corona importanti prerogative, da esercitarsi in concordia col Parlamento rappresentativo dei sudditi maschi aventi un certo patrimonio.

La Repubblica in cui noi viviamo, sorta dalle ceneri di un Paese distrutto dalla guerra e con ancora le cicatrici del totalitarismo, ha fatto proprie le forme del governo parlamentare sviluppatesi in Gran Bretagna nel XVII secolo.