Effetto FB sui mercati finanziari in seguito all’apertura del mese di febbraio. L’azienda di Zuckerberg ha vissuto giornate infernali riuscendo a perdere fino al 26% della sua capitalizzazione di borsa, registrano una perdita fino ad un massimo di 243 miliardi. La capitalizzazione di borsa perduta da Meta nei precedenti giorni ha rappresentato il record assoluto di ribasso, in un giorno, sul mercato americano. A preoccupare di più i mercati è la diminuzione di utenti giornalieri su base trimestrale perché considerata dagli investitori come un sintomo dell’incapacità del social network di attrarre nuovi clienti, soprattutto i più giovani che, di fatto, preferiscono altre piattaforme (TikTok in testa). L’abbandono di un numero importante di associati potrebbe determinare l’abbandono dei reticoli relazionali di coloro che lasciano. Ma perché in tanti lasciano? Molti ipotizzano che le persone che credevano fermamente nella possibilità di espressione libera hanno deciso di cambiare strada piuttosto che sentirsi vincolati dalle scelte del social stesso. E’ evidente che le tensioni sociali di questi tempi avrebbero voluto trovare libero spazio vitale attraverso i post, le storie o i racconti affidati alla rete; spazio vitale, il quale Facebook ha deciso di limitare sempre di più. Ad oggi, dunque il titolo sempre pagare il costo della scelta di “privare”, secondo una sempre più maggiore massa di utenti, di notevoli diritti fondamentali di privacy. Ma, oltre alla modifica delle regole della privacy introdotte da Apple lo scorso aprile (che rendono più difficile il tracciamento degli utenti degli iPhone mentre utilizzano le app con la conseguente impossibilità di mostrare annunci pubblicitari personalizzati), vi sono diversi fattori che hanno portato a questi dati economici deludenti, come ad esempio la crisi della supply chain all’aumento dell’inflazione.

Il grafico qui sopra illustra la situazione mensile dal punto di vista dell’analisi tecnica: in una sola giornata il titolo è riuscito a rompere un precedente massimo, datato al 31 di agosto dello scorso anno; ora il prezzo si trova in un range compreso tra i $298,42, l’attuale resistenza, e i $215,52, un precedente massimo del 2018. I risultati del quarto trimestre fiscale del 2021 sono stati giudicati deludenti dagli investitori perché inferiori alle previsioni degli analisti. Le entrate totali di Meta nel periodo ottobre-dicembre dello scorso anno sono state di 33,67 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 28,07 miliardi di dollari dello stesso trimestre del 2020. Ma gli utili per azione sono diminuiti e non hanno raggiunto gli obiettivi prospettati dagli analisti (3,67 dollari per azione contro i 3,84 che ci si aspettava) nonostante l’azienda rimanga “eccezionalmente profittevole” con i suoi 10,2 miliardi di dollari di guadagni.

Il totale delle attività per il Q4 ammonta a $165.99B, ovvero il 2,12% in meno del precedente trimestre (Q3, 2021); al contrario, le passività sono cresciute vertiginosamente, con incremento del 13,48% di perdite durante la chiusura annuale ($41.11B)

Dando uno sguardo approfondito alle attività operative, di investimento e di finanziamento, si nota che il cash flow per il Q4 ‘21 è $12.73B; nel 2021, il cash flow di FB ammontava a $39.12B e il flusso di attività operative a $57.68B.
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