Nel corso della giornata odierna, l’imprevedibile miliardario Elon Musk ha stupito l’intero globo terrestre presentando un’offerta da circa $40 miliardi per l’acquisto di Twitter Inc (TWTR.N); l’obiettivo è quello di emulare i “giganti imprenditoriali” del passato attraverso il controllo della piattaforma multimediale che più di tutte ha contribuito alla sua ascesa e alla sua fama, mirando a creare un nuovo modello di miliardario del 21° secolo.

Dopo diverse indiscrezioni che erano state diffuse all’inizio della settimana, la Securities and Exchange Commission (l’autorità di vigilanza di borsa USA) quest’oggi ha ricevuto una lettera da parte del CEO di Tesla, il quale evidenzia come quest’ultimo abbia presentato un’OPA (offerta pubblica di acquisto) attraverso un deposito normativo e la richiesta di $54,20 per azione al pubblico per poter procedere al delisting della società per acquisire al 100% il social network; $41,39 miliardi il totale offerto per ottenere il controllo di twitter. Nella lettera inoltre, Musk ha scritto: “Ho investito su Twitter perché credo nel suo potenziale come piattaforma per favorire la libertà di espressione in tutto il mondo, e penso che la libertà di espressione sia un imperativo per una democrazia funzionante. Tuttavia, da quando ho fatto il mio investimento, ho realizzato che la società, per come attualmente strutturata, non riuscirà né a prosperare né ad adempiere a questo imperativo sociale. Twitter deve essere trasformata in un’azienda privata”.

La proposta di acquisto di Elon Musk verso Twitter è tutt’altro dunque, che una questione prettamente economica. Se da un lato traspare il lato “buono” e “rivelatore”, il quale giura di avviare un processo di “democratizzazione” di twitter attraverso la sua privatizzazione, dall’altro lato è evidente come proprio l’acquisizione del social network possa essere oggetto di prossima evoluzione di una figura polarizzante.

Il piano di Elon Musk, insomma, è comprarsi Twitter e trasformarlo a modo suo, in ciò che vorrà. Il suo interesse è sempre stato molto alto, probabilmente perché sapeva che prima o poi avrebbe fatto la sua mossa.