L’intervento della Cina potrebbe realmente essere l’unica via di speranza per porre fine al conflitto con la Russia.

In un colloquio telefonico, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba al suo omologo cinese Wang Yi ha detto esplicitamente “Kiev aspetta con impazienza una mediazione della parte cinese per realizzare il cessate il fuoco”.

Ci sono varie motivazioni per le quali Pechino potrebbe rappresentare una salvezza in questo fronte.

La prima fra tutte sono i suoi legami con Mosca: i due Paesi sono legati da rapporti storici e poco prima dell’inizio delle Olimpiadi entrambe le Potenze hanno firmato una dichiarazione congiunta nella quale hanno parlato di un nuovo multipolarismo mondiale, riconoscendo di avere interessi comuni.

La seconda motivazione sembrerebbe riguardare il comportamento della Cina nei riguardi di questo conflitto: Pechino non ha condannato Putin, si è solamente imposta alle cosiddette “sanzioni unilaterali”, definendo “legittime” le eventuali preoccupazioni che il Cremlino ha citato come concausa della guerra in corso.

Al contempo però, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha ribadito più volte l’importanza di rispettare l’integrità territoriale di tutti gli Stati – compresa anche quella dell’Ucraina-, preoccupandosi delle sofferenze civili, invitando tutti le parti a riunirsi ed a trovare una mediatica soluzione al fine di porre a fine a tutto quello che si sta vivendo in questi giorni.

La Repubblica Popolare Cinese non si è dichiarata contro le risoluzioni di condanna dell’avanzata russa: per due volte, si è soltanto “astenuta”. Allo stesso tempo, Pechino si è mossa per mettere in salvo i suoi connazionali che vivevano in Ucraina.

Ad oggi sono stati evacuati circa 2500 cittadini cinesi dei quali uno, cercando di partire autonomamente, è stato ferito, non sapendo se la responsabilità sia delle forze russe o ucraine.

La Cina accusa la Nato e gli Stati Uniti di aver agevolato il conflitto tra Russia e Ucraina fino al punto di rottura.

Sono state le azioni della Nato, guidata dagli Stati Uniti, che hanno gradualmente spinto fino al punto di rottura il conflitto tra Russia e Ucraina”, ha detto esplicitamente il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian. “Ignorando le proprie responsabilità”, ha continuato il portavoce “gli Stati Uniti accusano, invece, la Cina della propria presa di posizione sulla questione ucraina, cercando tentativi di sopprimere contemporaneamente le due Potenze Cina e Russia, e mantenere la loro egemonia”.

La Cina ha espresso forte opposizione alle sanzioni inflitte alla Russia, le quali non hanno “fondamento nel diritto internazionale”, ha replicato il portavoce Zhao Lijian, provocando solamente gravi e serie difficoltà all’economia e al sostentamento dei Paesi interessati, aggravandone ulteriormente lo scontro.

Il portavoce conclude il proprio discorso esplicando che “la Cina e la Russia continueranno a portare avanti la cooperazione commerciale, compreso i giacimenti di petrolio e gas, nello spirito del rispetto reciproco”.

Nel frattempo la Società della Croce Rossa cinese ha inviato un lotto di materiali utili per aiuti umanitari, con cibo e necessità quotidiane: un valore complessivo di cinque milioni di Yuan, ovvero circa 723mila euro; il lotto sarà consegnato in Ucraina il “prima possibile”, replica il portavoce Zhao Lijian.