Il ritorno dei concerti

Dopo quasi due anni di stop da spettacoli ed eventi, l’estate 2022 ha visto il ritorno dei concerti. Centinaia di tour musicali che erano rimasti in sospeso dall’inizio del 2020. Un’estate italiana all’insegna della musica e del divertimento: spiagge, parchi, ville comunali, ma anche stadi e palazzetti, hanno riecheggiato le note di cantanti italiani e stranieri, ma a quale prezzo?

La scelta di localizzare la maggior parte degli eventi in luoghi aperti ha fatto sì che diminuisse la paura per un possibile contagio da Covid (nonostante l’aumento di casi che ha caratterizzato l’intero periodo estivo) ma, al contempo, ha aumentato il degrado degli spazi pubblici. Ad essere chiamato in causa, più di tutti, è il Jova Beach Party, il quale ha fatto il suo grande ritorno dopo il successo del 2019. Nel mirino è finito soprattutto l’evento tenutosi al lido di Fermo (UD).

Il Jova Beach Party

Il Jova Beach Party è stato presentato come un evento con l’intento di sensibilizzare i milioni di fan accorsi alla tematica ambientale e alle pratiche più semplici per salvaguardarlo. Jovanotti era stato già precedentemente accusato dopo l’edizione del 2019, in cui gli veniva attribuita la colpa di aver raso al suolo intere dune per ritagliare un ulteriore spazio per il suo beach party. Allo stesso tempo, le condizioni in cui sono state lasciate le spiagge in alcune tappe del suo tour riportano caratteristiche del tutto opposte alla tutela ambientale. Per tale motivo, molti ambientali lo hanno accusato di aver rovinato gran parte delle coste italiano.

Le accuse di Green Washing

A scagionarlo dalle accuse non sembra bastare neanche la sponsorship con il WWF. Il sito dell’ente non sembra riportare le linee guida per la gestione dei concerti. Contemporaneamente, anche l’ente stesso è finito nel mirino degli ambientalisti per le sue partnership con brand accusati di green washing, il più recente con il marchio di abbigliamento fast-fashion H&M.

Jovanotti non si è nascosto dalle accuse. Anzi, risposto ribadendo come il suo tour rappresenti un’opportunità di sensibilizzazione verso la tutela ambientale, di aver aggiunto dei piani per evitare il compattamento del suono e di aver costruito delle barriere per proteggere le piante e gli animali costieri.

Probabilmente per fare una valutazione approfondita dell’impatto dei vari eventi che hanno popolato le nostre coste nel corso dell’estate 2022 sarà necessario aspettare ancora qualche settimana.

Il tour dei Coldplay

Nel frattempo, con il ritorno dei concerti, molti artisti hanno lanciato iniziative sostenibili. Chris Martin, frontman dei Coldplay ha annunciato l’impegno della propria band di ridurre il 50% di emissioni di CO2 del tour annunciato per il 2023. Il tour farà tappa anche in Italia.

Tale obiettivo sarà raggiungibile grazie al quasi totale utilizzo di energia rinnovabile. Tra le varie iniziative della band, la più interessante sembra essere quella della predisposizione di un “piano cinetico” in grado di raccogliere l’energia prodotta dai fan durante il concerto. Oltre a questo, l’utilizzo di pannelli solari e materiali riutilizzabili aiuterà a ridurre l’impatto ambientale. Per il proprio trasporto, i Coldplay opteranno per una compagnia che utilizzi carburante sostenibile, ed applicheranno uno sconto ai fan che dimostreranno di aver viaggiato con basse emissioni. Infine, per ogni biglietto venduto, il gruppo musicale ha preso l’impegno di piantare un albero.

Di certo le iniziative sono numerose, tuttavia bisognerà aspettare la fine del Music of the Spheres Tour nel 2023 per determinarne l’efficacia. Già da adesso però risulta tangibile come questo tipo di iniziative rappresentino un primo step verso un’industria musicale più sostenibile.