Argento Vivo
Se lasciato libero da contenitori il mercurio sembra una creatura viva, che si contorce e scivola, si divide e si arrotola su se stesso. Il romanzo di Marco Malvaldi “Argento vivo”, edito da Sellerio nel 2013, prende il nome proprio da questa caratteristica. Come argento vivo si comporta infatti il protagonista del romanzo, che è a sua volta un romanzo.
Un romanzo su un romanzo
Se proprio volessimo cercare di affibbiare l’etichetta di protagonista a uno delle dozzina di personaggi creati dalla vivacissima penna di Malvaldi, questa non potrebbe che andare non a un personaggio, ma al frutto di uno di essi: un romanzo su un matematico che ha speso tutta la propria vita a cercare di trovare un metodo matematico per riconoscere l’autore di una melodia classica dall’ascolto della melodia stessa, scritto da Giacomo, celebre scrittore male assistito dalla propria editor, Angelica, messagli accanto dall’anziano editore, il dottor Luttazzi. Questo romanzo esiste in un’unica copia, salvata esclusivamente sul PC di Giacomo, che fa da termometro.
L’argento vivo si divide
Questo PC viene infatti rubato dall’ambizioso spacciatore simpaticamente detto Il Gobbo pur non essendo gobbo, dal suo nerboruto assistente Gutta e dal tecnico specializzato di allarmi antifurto Costantino. Il vetro si è rotto, e l’argento vivo si divide in palline che schizzano da tutte le parti.
Una, sotto forma dello stesso PC, finisce tra le mani di Leonardo, book blogger svagato e sognante, e di conseguenza transita nella vita della sua compagna, Letizia. Un’altra pallina, sotto forma di caso da risolvere, finisce tra le mani dell’agente scelto Corinna, convinta – coscienziosamente – delle proprie capacità, e del dottor Corradini, il questore, convinto – neanderthalianamente – delle capacità di Corinna solo in altri ambiti. Una pallina resta invece, sotto forma di una casa svaligiata, tra le mani dello scrittore e di sua moglie, Paola.
Un giallo tentacolare e ironico
Quello orchestrato come abile direttore da Marco Malvaldi è un giallo tentacolare e ironico, fondato sulla sempreverde capacità dirompente dell’equivoco: un romanzo tra le cui pagine si possono leggere anche quelle del romanzo in esso contenuto, per i lettori più insaziabili.
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