Lancio annullato

Lunedì 29 agosto 2022, questa la data che sarebbe dovuta finire sui libri di storia, il giorno che avrebbe segnato l’inizio di una nuova era per l’esplorazione spaziale; ma che a quanto pare sarà solo rimandato.

Space Launch System

Alle 14.33. ora italiana, sarebbe infatti dovuto decollare l’SLS, lo Space Launch System, il razzo che darà il via alle Missioni Artemis e che riporteranno l’uomo sulla Luna.

L’attesa per questo lancio è stata tanta, e la sua proroga sembra aver acceso ancora di più gli animi.

La prossima occasione

La seconda finestra di lancio si aprirà sabato con una finestra utile di due ore a partire dalle 20.17 ora italiana; a patto che gli ingegneri della NASA riescano a risolvere definitivamente il problema che ha afflitto il razzo numero 3 impedendo il lancio di Lunedì.

Questo primo lancio sarà privo di equipaggio ma, a condizione di un suo successo, sarà seguito da altre due missioni: L’Artemis II (2024) che porterà di nuovo nell’orbita lunare degli astronauti e dall’Artemis III (2025) che invece riporterà a camminare degli esseri umani sulla Luna dopo poco più di mezzo secolo dall’ultima volta.

A differenza dell’ultimo programma lunare, l’Apollo, il programma Artemis ha visto una partecipazione fondamentale dell’European Space Agency, come ha infatti twittato Josef Aschbacher, direttore generale dell’ESA:

“È un momento storico per l’Europa, in questo decennio la prima donna e il prossimo uomo cammineranno sulla superficie della Luna e l’Agenzia Spaziale Europea sta costruendo l’hardware che fornirà la propulsione per trasportarli e sostenerli”

L’ESA ha partecipato e sta partecipando ad ogni fase progettuale delle missioni Artemis, con un impatto enorme, a partire dall’ESM e la capsula Orion, fino ad arrivare alla luce verde per la discesa sulla Luna dei primi astronauti europei.

Fondamentale è anche il contributo italiano alla missione, l’Agenzia Spaziale Italiana ha portato l’Italia ad essere il secondo paese per contributo tecnologico alla missione.

Un argomento che approfondiremo in un prossimo articolo, per ora ci limiteremo a citare “solo” il satellite italiano Argomoon, che sarà l’unico satellite europeo attivo nell’orbita lunare per monitorare l’andamento delle missioni Artemis.

Un passo fondamentale

La differenza sostanziale che intercorre però tra il programma Apollo e il programma Artemis risiede negli obiettivi a lungo termine: Le nuove missioni non si limiteranno “solo” a far camminare di nuovo l’uomo sulla luna, ma punteranno a farlo rimanere sul nostro satellite, attraverso la costruzione di una base lunare.

La presenza umana sulla luna si aprirà con la costruzione del Gateway, lo spazioporto orbitale intorno al nostro satellite, e culminerà proprio con la prima base lunare.

Questo passo sarà poi fondamentale per il futuro dell’esplorazione spaziale, perché sarà proprio dalla Luna che partiranno le future missioni per Marte e per tutto il sistema solare.

“Così come noi fummo ispirati dall’allunaggio del ’69, così dobbiamo ispirare la prossima generazione.”