È iniziato ieri il countdown per il lancio della missione Artemis 1 della Nasa, fissato per domani, mercoledì 16 novembre a partire dalle 7:04 ora italiana.

Dopo che l’uragano Nicole aveva forzatamente costretto a posticipare la data inizialmente prevista per la giornata di ieri, 14 novembre. 

I tecnici della Nasa e dell’ESA sono serratamente al lavoro per confermare la fattibilità del lancio visto che il passaggio dell’uragano potrebbe aver provocato qualche danno.

I forti venti hanno infatti causato l’allentamento di una sottile striscia di materiale simile al mastice che si trova intorno alla capsula Orion. 

La striscia riempie una leggera rientranza, funzionando in modo tale da ridurre al minimo il riscaldamento aerodinamico durante la partenza. 

La sua presenza non è indispensabile, ma è possibile che alcuni pezzetti del materiale si stacchino durante il lancio, creando un potenziale pericolo dovuto ai detriti.

26 GIORNI IN ORBITA

I tecnici stanno appunto esaminando la natura e la gravità di questo rischio.

Data l’impossibilità di effettuare questa riparazione sulla piattaforma di lancio del Kennedy Space Center vista l’altezza alla quale si trova la capsula Orion, se il rischio dovesse essere molto grave, potrebbe rendersi necessario riportare il razzo all’interno dell’edificio di assemblaggio (Vab).

Ciò causerebbe, ovviamente, un altro slittamento per il lancio. 

Se tutto procederà secondo i piani, nella giornata di oggi i tecnici inizieranno nuovamente a riempire i serbatoi del razzo Sls con i circa 2 milioni e 800 mila litri di carburante.

Se l’Artemis I verrà lanciato mercoledì come da programma, la capsula Orion rimarrà nello spazio per circa 26 giorni effettuando diversi test intorno alla Luna e aprendo la strada al programma lunare del XXI secolo, prima di tornare sulla Terra tuffandosi nell’Oceano Pacifico.