Contesto della battaglia

Nella Primavera del 1457, dopo la morte del comandante ungherese Janos Hunyadi, il sultano Mehmed II capì che era il momento ideale per attaccare i Balcani. Il sultano spedì in Albania un esercito di circa 80 mila uomini con al comando Isa Bey Evernozi e Hamza Kastrioti, nipote di Skanderbeg.

Il tradimento di Hamza

Hamza rappresentava un grande vantaggio per gli ottomani, avendo trascorso 14 anni accanto a Skanderbeg e conoscendo tutte le sue tattiche. Durante i mesi di marcia verso Kruja (capitale albanese medievale) gli Ottomani subirono vari attacchi da Skanderbeg. Successivamente però, con l’arrivo dell’estate, Skanderberg non si fece più vedere, e questo fece abbassare la guardia agli ottomani, tant’è che quest’ultimi pensarono che lui fosse scappato.

Ad agosto la posizione degli Ottomani in Albania era solida, con 20.000 soldati che sorvegliavano le rotte di rifornimento di Dibra e altri 15.000 che tenevano sotto assedio di varie fortificazioni. Il resto dell’esercito, circa 30.000 uomini, si era trasferto a nord-ovest di Kruja e a sud di Alessio, in modo che entrambe le città potessero essere tenute sotto osservazione. Entro la fine di agosto, tre mesi dopo aver attraversato il confine, l’esercito ottomano aveva raggiunto un livello di compiacimento elevato, mentre la loro vigilanza era diminuita in modo significativo.

L’attacco a sorpresa

Fu così che Il 2 settembre Skanderbeg decise di passare all’offensiva. Doveva sferrare un colpo potente a sorpresa al corpo principale dell’esercito ottomano e distruggerlo prima che altre forze ottomane potessero venire e difenderle. Se la battaglia fosse durata troppo e le sue forze fossero state costrette a combattere testa a testa con forze ottomane, Skanderbeg avrebbe sicuramente perso. 

Piccoli gruppi albanesi disturbarono le pattuglie ottomane mentre la maggior parte dell’esercito albanese si avvicinava alla parte settentrionale del campo. A mezzogiorno, le truppe ottomane si svegliarono con dei rumori, causati dal tintinnio di migliaia di strumenti di metallo, il che dava loro l’impressione di trovarsi di fronte a un esercito più numeroso.

La sconfitta ottomana e le conseguenze

Il caos si trasformò presto in panico quando i comandanti ottomani non riuscirono a riportare la situazione sotto controllo. Hamza fece un tentativo di difesa, ma fu respinto. Nel giro di due ore il campo ottomano era completamente nelle mani degli albanesi e il resto dell’esercito ottomano sconfitto fuggì in direzione di Elbasan. Le perdite ottomane furono di 30.000 uomini. A questo numero si aggiunge quello dei 15.000 prigionieri.

Hamza Kastrioti fu catturato vivo ed esiliato a Napoli con l’accusa di tradimento.

La battaglia di Albulena rappresenta un capolavoro militare tattico e strategico. Secondo lo storico Franz Babinger è considerata la vittoria più brillante di Skanderbeg. La sconfitta ottomana obbligò Mehmed II a dover scendere a compromessi con Skanderbeg, firmando un tregua di tre anni. Mai nessuno prima di allora riuscì ad ottenere una tregua dagli ottomani.

La battaglia ha avuto un impatto importante nella storia e nella cultura albanese a tal punto che il nome femminile albanese Albulena, chiaro riferimento alla battaglia, viene ancora utilizzato oggi.